Il populismo e la rappresentazione della violenza di genere. Il caso dei quotidiani “Libero” e “Il Fatto Quotidiano”

Uno dei fattori che contribuiscono a riprodurre le condizioni alla base della violenza maschile contro le donne è il linguaggio con cui essa viene rappresentata dai media. Questi ultimi, infatti, costituiscono canali privilegiati per la trasmissione di modelli culturali e concorrono, pertanto, a plasmare e a rafforzare – legittimandole o stigmatizzandole – determinate rappresentazioni della violenza di genere (Taylor, 2009; Richards et al., 2011; Cocchiara, 2015; Giomi, Magaraggia, 2017). Partendo, dunque, dal presupposto che il linguaggio dei media può contribuire a riprodurre culturalmente la violenza contro le donne, l’obiettivo del nostro lavoro è di conoscere attitudini, stereotipi e pregiudizi sull’argomento soggiacenti al milieu socioculturale odierno. Nello specifico, il lavoro mira a conoscere le rappresentazioni della violenza maschile contro le donne da parte dei due principali partiti populisti italiani – la “Lega” e il “Movimento Cinque Stelle” – attraverso l’analisi degli articoli pubblicati al riguardo dalle due testate giornalistiche che ne sostengono e rispecchiano le posizioni: “Libero Quotidiano” e “Il Fatto Quotidiano”. A partire da tali presupposti, le domande di ricerca a cui il presente progetto intende rispondere sono: a) Come vengono rappresentate le donne vittime di violenza maschile dai quotidiani che sostengono le posizioni dei principali partiti populisti italiani? b) Come vengono rappresentati dai medesimi quotidiani gli uomini che usano violenza contro le donne? Al fine di rispondere a tali interrogativi, adottando un approccio data-driven e corpus-based, si analizzerà il lessico adottato da “Libero Quotidiano” e da “Il Fatto Quotidiano” per raccontare la violenza maschile contro le donne e si effettuerà un confronto con il linguaggio adottato da quei quotidiani nazionali che non sostengono, invece, posizioni vicine a quelle dei partiti populisti.